Terza volta per l’Italia, prima per Uliano Vezzani. Milano, con l’Ippodromo Snai San Siro, dal 30 agosto al 3 settembre 2023 sarà appunto la terza sede italiana di sempre a ospitare il FEI Jumping European Championship, manifestazione che nelle due precedenti occasioni tricolori si è tenuta a Roma nel 1963 e a San Patrignano nel 2005. Per il più famoso e apprezzato dei nostri direttori di gara sarà invece il debutto assoluto come responsabile di un Campionato Europeo.
Emiliano, 66 anni, ’The Maestro’ («Mi hanno ribattezzato così anni fa a Los Angeles, su un manifesto promozionale dell’evento, e da allora è diventato il mio soprannome») è stato ‘chef de piste’ a San Siro nel 2022 in occasione della seconda edizione della Milano Jumping Cup, quando il concorso ippico è stato promosso a quattro stelle.
Vezzani da molto tempo è l’ideatore dei percorsi dello CSIO di Roma Piazza di Siena-Master d’Inzeo e di Jumping Verona, i principali appuntamenti del salto ostacoli in Italia, ma anche di diversi eventi del Global Champions Tour, il circuito internazionale che è considerato la Formula 1 del jumping mondiale, compresa ovviamente la tappa italiana che dal 2021 si disputa nello storico scenario del Circo Massimo. Nel 2022 inoltre Uliano per la prima volta in carriera si è occupato anche del percorso di salto ostacoli che completava le gare al Mondiale di concorso completo, ai Pratoni del Vivaro.

«Sarà il mio primo Europeo a livello senior. Ovviamente è una grande soddisfazione, si lavora duro anche per traguardi come questi. La responsabilità si sente, certo, ma è accompagnata dalla voglia di dare il meglio di sé. Il Campionato si disputerà sul terreno che una volta ospitava un campo da golf, all’interno delle piste di San Siro. Ho seguito l’intero processo di trasformazione, il Comitato Organizzatore ha portato a termine un lavoro eccezionale grazie al quale il terreno è stato livellato e rizollato con il riporto del manto erboso di una delle piste di galoppo che lascerà spazio a quella di trotto».
Vezzani parla delle differenze nel suo lavoro nell’occasione di una gara diversa dalle altre, come appunto quella dell’Europeo.
«L’aspetto fondamentale è che l’Europeo non si assegna in una gara secca, un Gran Premio in soluzione unica, ma con una serie di quattro gare in altrettanti giorni. Quindi va studiato bene ognuno dei quattro percorsi, che peraltro verranno visionati e approvati da un delegato tecnico della Federazione Internazionale. È tutto un altro modo di ragionarci sopra e disegnarli. Mi ci dedicherò dopo Piazza di Siena, cominciando almeno cinque-sei settimane prima dell’evento e ideando sicuramente qualche ostacolo ispirato a Milano».